Innanzitutto, chiariamo questo aspetto. Se ti ritrovi impreparato in una tempesta finanziaria, le possibilità di uscirne indenne sono poche.
Come abbiamo spiegato nel precedente articolo “Come prepararsi alla recessione?”, gli investitori di maggior successo sono preparati alla possibilità di imbattersi in ostacoli improvvisi. Questo perché, quando inizia una correzione, è troppo tardi per agire.
Pertanto, è fondamentale avere un portafoglio ben diversificato.
““The time to repair the roof is when the sun is shining.” – John F. Kennedy (often cited in finance to stress preparation before crises)”
Il profilo di rischio determina l'approccio generale a una potenziale recessione economica
Quando si parla di recessione economica, si parla del rischio che gli investitori sono pronti e disposti a correre e del livello di ribassi che possono assorbire. Se conosci il tuo profilo di rischio, puoi costruire il portafoglio ideale per te.
La regola generale è che più alta è l'allocazione agli attivi rischiosi, maggiori sono i rendimenti del portafoglio - ma è anche maggiore l'ampiezza di un singolo ostacolo durante una crisi di mercato. Allo stesso modo, maggiore è l'allocazione ad attivi sicuri, minore è il rendimento complessivo del portafoglio - ma inferiore è anche l'entità di un potenziale singolo ostacolo.
Pertanto, quanto più aggressivo è il portafoglio in termini di allocazione agli attivi rischiosi, tanto più alto è il rischio di perdita economica nei momenti di correzione del mercato.
Pertanto, il profilo di rischio di un investitore è il primo e più importante indizio del suo approccio al mercato.
““Risk comes from not knowing what you’re doing.” – Warren Buffett”
Non esiste un approccio giusto o sbagliato
Ogni investitore ha un livello di rischio ideale che è disposto ad assumersi. Pertanto, l'approccio di un investitore al rischio di una recessione economica dipende in buona parte dalla capacità di assumersi dei rischi.
Un approccio di avversione al rischio prevede un portafoglio di investimenti ricco di attivi a basso rischio, come i titoli di Stato statunitensi, l'oro, lo yen e il franco svizzero. Questi attivi tendono ad indebolirsi nei periodi di prosperità dei mercati. Ma quando si verifica una correzione improvvisa, offrono una copertura efficiente per il portafoglio.
Un approccio basato sull'assunzione di rischi, invece, prevede una solida allocazione in azioni e una quota ridotta in beni rifugio.

““In investing, what is comfortable is rarely profitable.” – Robert Arnott”
Titoli growth e value a confronto
Chi investe in azioni può giocare con il livello di rischio che sceglie di assumersi in base al settore e alla scelta dei titoli.
I titoli growth, come suggerisce il nome, sono potenzialmente in grado di crescere più rapidamente in termini di ricavi, flussi di cassa o utili e di sovraperformare l'indice di riferimento. I titoli value, invece, rappresentano società il cui valore effettivo non è riflesso nel prezzo delle azioni, per cui esiste la possibilità di una variazione di prezzo.
I titoli growth non pagano dividendi in quanto gli investitori puntano all'apprezzamento del capitale, mentre i titoli value pagano dividendi regolari. I dividendi rappresentano una buona fonte di reddito in tempi di recessione economica, se le aziende decidono di continuare a pagarli. Durante le turbolenze economiche del 2020, molte società hanno deciso di tagliare i dividendi per conservare la liquidità necessaria a superare le anemiche condizioni del mercato. La decisione di alcune società di ridurre o annullare il pagamento dei dividendi è stata accolta con favore, mentre per altre non è stato così.
I titoli growth hanno un rapporto prezzo/utile (P/E) e prezzo/valore contabile (P/B) elevato: ciò significa che il loro prezzo è relativamente più alto del valore delle loro attività. I titoli value, invece, presentano rapporti P/E e P/B più bassi.
Per un investitore tollerante al rischio, adottare un approccio "growth" potrebbe risultare più gratificante, anche se le perdite potrebbero essere più elevate in termini di sofferenza economica.
Modificare l'allocazione azionaria in base al PMI
Sebbene non sia possibile anticipare un'improvvisa flessione dei mercati finanziari, a volte è possibile prevedere periodi di rallentamento dell'attività economica e agire di conseguenza.
Alcuni investitori modificano l'allocazione del proprio portafoglio azionario in base ai dati economici. I principali indicatori, che comprendono le indagini congiunturali e gli indici di fiducia, danno un'idea di cosa aspettarsi nel prossimo futuro.
Alcuni investitori preferiscono affidarsi alle previsioni dei trend economici e modificano l'allocazione del proprio portafoglio in base ad esse.
In tal senso, aumentare l'allocazione del portafoglio in titoli ciclici quando i dati del PMI manifatturiero risultano solidi e orientarsi verso titoli difensivi quando i dati del PMI indicano un rallentamento dell'attività potrebbe essere un modo, per i portafogli a gestione attiva, di prendere il mercato per le corna.
I titoli ciclici comprendono le azioni del settore energetico e minerario, degli industriali, dell'IT, dei produttori di automobili, del settore turistico e dei rivenditori al dettaglio. I titoli difensivi comprendono invece le utility, i beni di consumo e le azioni del settore sanitario.

““You don’t have to make it back the way you lost it.” – Jack Bogle (founder of Vanguard, highlighting why hedging to limit losses matters)”
Considerare la copertura con le opzioni
Alcuni investitori preferiscono acquistare opzioni sulle loro azioni esistenti, come assicurazione per le cattive condizioni di mercato, allo scopo di limitare le perdite in caso di movimenti improvvisi. Naturalmente, comprando un'opzione put (ovvero il diritto ma non l'obbligo di vendere un'azione a un prezzo predeterminato a una data prestabilita) si fissa un prezzo minimo di vendita in caso di forte ribasso del mercato, ma ha un costo.
Più alta è la volatilità del mercato, maggiore è il costo dell'assicurazione.
Questo tipo di prodotti di investimento alternativi è spesso adatto a trader avanzati e professionisti. Pertanto, se non capisci perfettamente il prodotto, è meglio evitarlo.
““Be fearful when others are greedy and greedy when others are fearful.” – Warren Buffett”

"Dip-buyer" vs "top-seller"
Molti lettori si staranno chiedendo se sia una buona idea acquistare in momenti di calo ("buy the dip"). La risposta è sì: acquistare in momenti di calo è ottimo, se sei sicuro che non ci saranno ulteriori ribassi.
Discuteremo in dettaglio i pro e i contro dell'approccio “buy the dip” nel prossimo articolo.
Mentre una consistente correzione al ribasso accresce la tentazione di acquistare, alcuni investitori si affidano esclusivamente al principio “il trend è amico” e inseguono temporanei avanzamenti di prezzo per vendere a un valore maggiore finché non ritengono che sia stato toccato il fondo.
È tuttavia importante tenere presente che la vendita allo scoperto è una strategia ad alto rischio e che, nel lungo periodo, potrebbe portare a perdite consistenti. Pertanto, l'approccio "selling the top" dovrebbe essere considerato alla stregua di una mossa tattica a breve termine con un obiettivo di profitto ben definito, piuttosto che come un metodo di investimento a lungo termine.
Recap: Five Rules to Remember
- Know your risk profile: it defines how much you can endure.
- Balance growth and value: each behaves differently in downturns.
- Watch PMI: above 50 = expansion, below 50 = slowdown.
- Rotate cyclicals and defensives: align with economic signals.
- Use hedges carefully: options can protect but are costly and complex.
No portfolio is immune to downturns, but preparation separates resilience from panic. By aligning your strategy with your risk profile, balancing growth and value, and reading signals like PMI, you can anticipate shifts before they hit. Tools like options may provide protection, but discipline and a clear plan matter most.
Markets trade expectations, not headlines. In 2022, rate hikes were widely expected — yet markets still fell as the speed of tightening surprised investors. The lesson: you don’t need to predict every twist, but you do need to prepare for volatility. Build a portfolio that weathers storms, and downturns become less a threat — and more an opportunity.